Frattura del collo del femore: come accade e quali conseguenze?
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La frattura del collo del femore è un tipo di frattura che si verifica nella parte superiore del femore, vicino all’articolazione dell’anca. Tra le cause più diffuse della frattura del collo del femore vi è la perdita di densità ossea e della debolezza diffusa, ma può verificarsi a qualsiasi età anche a seguito di una caduta o di un trauma.
I sintomi di una frattura del collo del femore possono includere dolore all’anca, difficoltà a camminare o a spostare la gamba, gonfiore e deformità nell’area della frattura.
Le fratture del collo del femore possono causare complicazioni come la perdita della mobilità e dell’autonomia, una lunga convalescenza e un aumento del rischio di altre complicazioni mediche, come la trombosi venosa profonda e le ulcere da decubito. Per il noleggio del tuo materasso anti decubito clicca qui. Scopriamo quale può essere il trattamento e come intervenire tempestivamente in merito.
Frattura collo femore: dopo quanto si cammina?
Il trattamento di una frattura del collo del femore può includere l’immobilizzazione dell’arto colpito, la terapia fisica, la chirurgia e, a volte, l’utilizzo di una protesi nell’anca.
È importante che le persone che hanno subito una frattura del femore ricevano una valutazione medica tempestiva per determinare la gravità della lesione e sviluppare un piano di trattamento adeguato. Il trattamento tempestivo può infatti aiutare a prevenire complicazioni e migliorare la prognosi a lungo termine.
Ma quali sono i tempi di recupero di una frattura del femore? Di certo non sono rapidissimi.
La frattura del femore siccome è una lesione comune negli anziani può essere molto lunga nella ripresa e debilitante. Una delle preoccupazioni più comuni dei pazienti e dei loro familiari è la paura di scoprire quando saranno in grado di camminare di nuovo.
La ripresa della camminata regolare dipenderà dalla gravità della frattura, dalla salute generale del paziente e dalla tecnica utilizzata per trattare la lesione. In generale, i pazienti possono iniziare a camminare con un bastone o un deambulatore dopo 2-6 settimane dalla frattura, a seconda della loro condizione. Tuttavia, è importante che questi siano monitorati da un medico o da un fisioterapista per determinare quando saranno in grado di camminare senza supporto ed evitare brutte cadute.
In alcuni casi, i pazienti possono necessitare purtroppo dell’utilizzo di una protesi d’anca per riprendere a camminare in modo sicuro. Questo può far spendere più tempo in fisioterapia per aiutare il paziente a riacquistare la forza e la stabilità necessarie per camminare con la protesi.
Di certo il supporto di familiari, amici e professionisti sanitari può essere fondamentale per aiutare i pazienti a superare questa lesione e riprendere a camminare in modo sicuro.
In conclusione, la ripresa del cammino dopo una frattura del collo del femore dipenderà da molteplici fattori è stato registrato che negli anziani soli si fatichi di più a ritornare alla normalità.
Femore rotto negli anziani: perché accade così spesso?
Il femore rotto è una lesione comune negli anziani per diversi motivi tra cui ad esempio:
- L’Osteoporosi: con l’età, le ossa diventano più fragili e più suscettibili a fratture
- Le soventi Cadute: le cadute sono la principale causa di fratture del collo del femore negli anziani. La perdita di equilibrio, la visione offuscata e una ridotta capacità di reagire alle situazioni di emergenza possono aumentare il rischio di cadute.
- Le molteplici Malattie croniche: come la malattia di Parkinson o la demenza possono ridurre la capacità di camminare e di mantenere l’equilibrio, aumentando il rischio di cadute e di fratture.
- Ridotta massa muscolare: la perdita di massa muscolare con l’età può ridurre la stabilità delle articolazioni e aumentare il rischio di fratture.
- Ridotto livello di attività fisica: una vita sedentaria può ridurre la forza muscolare e la stabilità delle articolazioni, aumentando il rischio di fratture.
In sintesi, la combinazione di fattori di rischio come l’osteoporosi, le cadute, le malattie croniche, la perdita di massa muscolare e la bassa attività fisica possono aumentare significativamente il rischio di frattura del femore negli anziani. Fate attenzione!
Tutori per la rottura del femore: guida all’acquisto
I tutori per il femore rotto sono dispositivi di supporto utilizzati per aiutare nella guarigione e nella prevenzione di ulteriori danni. Ecco alcuni dei tipi più comuni di tutori per il femore rotto:
Stampelle: utilizzate per aiutare il paziente a mantenere l’equilibrio e a evitare il peso sul femore fratturato.
Ginocchiere ortopediche: utilizzate per fornire supporto al ginocchio e per evitare il movimento indesiderato della gamba.
Tipologie di gesso che avvolge la gamba e il bacino, utilizzato per immobilizzare la frattura e favorirne la guarigione.
Sistemi di supporto meccanico: come l’acquisto di deambulatori, utilizzati per aiutare il paziente a mantenere l’equilibrio e a evitare il peso sul femore fratturato.
Sono da annoverare come supporti per la rottura del femore anche le apparecchiature per la terapia fisica: tapis roulant, biciclette ergonomiche utilizzate per la riabilitazione muscolare e la ripresa della mobilità. Importante potrebbe essere anche iscriversi a un corso di nuoto riabilitativo e fisioterapico.
Scegliere il tipo di tutore più adeguato dipende dalla gravità della frattura, dal livello di mobilità e dalle esigenze individuali del paziente. È importante che il paziente segua le indicazioni del medico e utilizzi il tutore correttamente per garantire la guarigione e prevenire complicazioni. Fatti spiegare come applicarlo da un professionista del settore.
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