Se sei un runner, ami correre e ti trovi spesso a combattere con dei fastidiosi e incomprensibili dolori ai piedi e alle caviglie questo approfondimento fa per te. Magari non ti sei accorto che da lungo tempo stai caricando eccessivamente le tue articolazioni in modo errato, ma non preoccuparti: la pronazione del piede è fisiologica. Si tratta cioè di un naturale atteggiamento del tuo corpo durante il movimento, che hai assunto automaticamente per distribuire e scaricare il peso del corpo al suolo.
Quando si tratta invece di una pronazione patologica in cui effettui senza accorgertene ad esempio una rotazione verso l’interno, e appoggi quindi maggiormente l’avampiede esterno, allora si sta verificando un problema.
Il secondo caso, cioè quello riconosciuto come disfunzionale, si ha quando l’introversione dell’arto è eccessiva, tanto da compromettere la salute di articolazioni e tendini, causando dolore e altri disturbi muscolo-scheletrici.
Piede pronato dei runner: si tratta di pronazione o supinazione?
Innanzitutto iniziamo col dire che durante la corsa, ma anche durante ogni passo che compiamo, si hanno tre momenti sostanziali d’appoggio:
- Fase di contatto: in cui è coinvolta la parte posteriore esterna dell’arto con circa il 25% dell’intero movimento
- Fase intermedia(o di sostegno): ovvero il 40% di tutto il movimento, la fase clou in cui il piede del runner va in pronazione, riduce l’impatto al suolo con il suo punto di carico che va dall’esterno all’interno solo temporaneamente.
- La Spinta: in cui il piede ruota verso l’esterno andando in supinazione per proiettare il corpo in avanti e correre.
Possiamo quindi concludere che la pronazione e la supinazione sono atteggiamenti fisiologici, naturali e funzionali se si corre o anche cammina semplicemente.
La problematica ortopedica, che determina anche dolore, è invece connessa l’iperpronazione o l’ipersupinazione.
L’iperpronazione si verifica quando il piede ruota molto di più verso l’interno anche dopo aver svolto l’impatto, invece di passare alla fase di spinta. È chiaro che questa forzatura determini a lungo andare del dolore alla caviglia e alla pianta del piede del runner. Questo perché si provoca tensione continua su tibia e ginocchio, si causa dolore e possibili traumi più gravi. Come accorgerti del difetto di postura di iperpronazione? Lo puoi già verificare osservando l’usura sul lato interno delle tue scarpe. È stato dimostrato che tale disturbo lieve può essere corretto con scarpe antipronazione ginniche o ortopediche, e che molto spesso sorge dalle ginocchia vare o dai piedi piatti.
L’ipersupinazione è invece connessa ad una insufficiente pronazione che può condurre anche al tendine d’Achille infiammato e fasciti plantari. Il supinatore ha dunque un piede che consumerà le scarpe nella parte laterale esterna.
Vi è da aggiungere che per entrambi i casi se si tratta di forme lievi il corpo tenderà lui stesso a sviluppare delle compensazioni in automatico. Se il problema del piede pronato crea un vero e proprio squilibrio, conviene non interferire con scarpe o tutori per piedi pronati. Molto spesso infatti correggere tali meccanismi di compensazione può rivelarsi addirittura controproducente e determinare disequilibrio al corpo. Fai valutare al tuo ortopedico di fiducia come e se intervenire dunque.
Iper-Pronazione piede del runner: quali rimedi?
L’iperpronazione del piede può sia originarsi dalla nascita, e quindi esser congenita, ma anche essere il risultato di infiammazioni, fratture, malattie varie, paralisi. Quali sono i sintomi principali del piede pronato in modo eccessivo?
- Frequente gonfiore localizzato
- Rigidità e dolore alla pianta dei piedi
- Tendiniti interne ed esterne
- Comparsa di fastidi alle dita sino allo sviluppo dell’ alluce valgo
Lo specialista ortopedico individuerà il vostro problema attraverso una prima anamnesi costituita dallo studio dell’appoggio del piede così da capire i punti di maggior carico e disfunzionali.
Quali sono dunque i rimedi per l ’iperpronazione che non si bilancia da sola?
I più semplici sono l’suo di dispositivi correttivi quali specifiche calze medicali e calzature ortopediche, la Tecarterapia o gli ultrasuoni sino ai più complessi interventi chirurgici.
Per placare il dolore dopo una lunga corsa però nel frattempo puoi intervenire con la terapia del ghiaccio sulla zona e anche con la fisioterapia atta a rinforzare la muscolatura e rieducare la tua camminata.